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Il capitale umano è l'amore

21/01/14

Il Capitale umano, l'ultimo lavoro di Virzì, è un film che solo all'apparenza parla della Brianza, di finanza, ricchezza e capitalismo: la crisi raccontata non è tanto finanziaria quanto morale.
Tutte le storie umane che si intrecciano nella narrazione trasudano aridità. L'aridità di quelle vite che non sono state in grado di coltivare e prendersi cura della propria anima. Il Capitale umano parla di quella tragedia che si può riassumere nell'incapacità di ascoltare la vita, incapacità di ascoltare il proprio io profondo per inseguire progetti vacui che non nutrono ma che anzi, desertificano l'anima.

Un problema che è soprattutto di educazione. Sono innanzitutto i figli le vittime di questa cultura del nulla, del vacuo, del benessere superficiale e fine a se stesso. E' evidente l'incapacità dei genitori di insegnare l'ascolto verso se stessi. L'incapacità di accogliere e sprofondare nel buio della propria anima. Ci vuole coraggio per addentrarsi in tali territori oscuri e spaventosi.
Se non siamo in grado di porre uno spazio tra i pensieri, generati e influenzati dal caos dei molteplici stimoli in cui siamo immersi, e le azioni che agiamo, se non abbiamo la pazienza di raccoglierci, di prendere del tempo per coltivare il silenzio, non potremmo mai capire le cose davvero importanti, i valori che nutrono la nostra interiorità e che ci permettono di dare senso al nostro operato nel mondo. Perché è soltanto tramite l'ascolto, l'osservazione di noi stessi, che possiamo trasmutare le emozioni in sentimenti.



Ma non tutto è negativo. Per Virzì, un'ancora di salvezza per queste vite alla sbando esiste. E non è da poco. La salvezza è rappresentata da una parte dagli adolescenti, in possesso di una sensibilità che nonostante tutto sopravvive e cerca di uscire allo scoperto, e combatte, per non essere sepolta e dimenticata, e dall'altra ci sono le donne: confuse, frastornate, con molti difetti e magari prive di quella forza necessaria per dire no agli abusi di mariti che hanno smesso di essere uomini per trasformarsi in automi. Nonostante tutti i difetti le figure femminili sono ancora capaci di coltivare un'umanità, una dolcezza, una compassione che i personaggi maschili sembrano aver perso del tutto per inseguire la ricchezza e il successo. Perché sia le donne che gli adolescenti raccontati da Virzì, quando non sanno come comportarsi, usano un'arma che agli uomini è preclusa. Quando non sanno capire, quando tutto va a rotoli, quando la disperazione li travolge, amano. E' questo il piccolo e potente segreto, la formula magica che tutto risolve: abbandonarsi all'amore. Il capitale umano è l'amore.

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