Pagine

Riccardo Bocca: gli anni feroci

09/12/09

Ho letto il libro Gli Anni feroci di Riccardo Bocca in treno. Sono salito e ho aspettato che prendesse velocità per farmi cullare dal classico rumore del treno: “Tu-tum tu-tum.”
Dopo un'ora di viaggio ho capito che quel rumore non l'avrei sentito e mi sono immerso nella lettura.

Gli anni feroci è un libro nichilista:

Nello stile della scrittura: preciso, puntuale, nervoso, sarcastico. Nella trama: non esiste un personaggio sano o realmente umano. Nessun finale felice.
Senza un aggettivo di troppo, senza sbavature, senza troppe descrizioni.
Bocca descrive l'umanità che popola il mondo dello spettacolo, della politica in modo impietoso.Il vuoto esistenziale riempie tutte le azioni dei protagonisti.
Tutto è pregno di cinismo, corruzione, sofferenza, dolore.

Gli anni feroci è un libro sul fallimento:

fallimento della generazione che ci ha preceduto, della mia generazione e della generazione che verrà. Nessuna speranza all'orizzonte.


Gli anni feroci è un libro divertente:

trascrivo un passo che da solo vale il prezzo del libro (molto alto, 18 euro e 50 per 225 pagine). In questo brano Alberto, il protagonista, nel momento più alto di notorietà viene invitato da Renzo Arbore alla sua festa di compleanno:
[...] E allora Renzo ha attaccato, finalmente. Con un accordo pieno di do maggiore.
Ha avviato una marcetta che immediatamente ha catturato tutti, e tutti hanno tenuto il ritmo battendo le mani, mentre lui arrotava la erre.
"Il for-ma-ggino!..." ha iniziato a cantare Renzo.
Amicante,sfavillante.
"Co-sì... pi-cci-no!..." E la Laurito già sghignazzava e dava pacche sul pianoforte, perché aveva capito dove stava andando a parare.
"Me-lo-vuoi... da-re..."
"Quel...for-ma-ggino?..."
Al che sono scoppiati i primi "Grande", " Sei un grande", con Boncompagni che annuiva professorale e una svaporata bionda che faceva segno di si, che lo voleva il formaggino.
Ma Renzo, formidabile, non si è fermato alla prima strofa. Ha incassato gli applausi, i "Vai" e i "Mitico" e ha continuato l'esibizione picchiando sui tasti per introdurre la nuova strofa.
"Il for-ma-ggino!..." ha proseguito dondolando la testa, con le spalle che andavano a destra e sinistra come in barca.
" Più ...bi-ri-chi-no!..." risate, risate ancora, anche qualche fischio all'americana.
"Lo-vor-rei...indie-tro..." Lo vuole anche indietro! è scoppiato uno di quelli in abito scuro.
"Quel...po-ve-ri-no!..."
Dopodiché avrebbe continuato, Renzo, perché c'era da sentire il finale e scoprire che fine faceva, quel benedetto formaggino. Ma ormai attorno aveva un muro di gente che annuivano e si spanciavano. E' anche a Renzo scappava un po' da ridere.
Così si è alzato dal pianoforte, si è tolto la giacca e in camicia hawaiana si è messo a baciare tutti; anche me, mentre i più svelti canticchiavano il motivetto e il formaggino trionfava in sala, e in cucina, fino alla tata che si divertiva ed era fiera di lavorare lì.[...]
Gli anni feroci è un libro da leggere:

Per capire a che punto è l'Italia di questi anni.

E cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?

Racconteremo che gli anni zero sono anni feroci. Che non è colpa nostra, ma che sono dentro di noi. Come un virus. E non ne usciremo vivi. Altro che anni 80.


Ps: mi sono informato: le rotaie non hanno più i giunti, quindi e tutto molto più silenzioso e non sentiremo più il tu-tum tu-tum.

Nessun commento:

Posta un commento