Il famoso intellettuale infatti sostiene che un prodotto di culto deve essere frammentario, disomogeneo, contenere citazioni ed essere adatto ad esser citato in altri contesti. Ma oltre queste citazioni e alle originalità delle idee, “mescolate” con sapienza, ci sono altri aspetti che esulano dal contesto musicale e numerose connessioni con una quantità di informazioni talvolta difficilmente riconoscibili e catalogabili. E' possibile rintracciare Godel (la matematica) e Hakim Bay (la controcultura) , il Taoismo (la quiete) e i Kiss (il gusto un po' kitsch), Ury Geller (la pseudo-magia) e Deleuze (la decostruzione).
L’ascolto di Paul’s Boutique è un’esperienza totalizzante, quasi mistica e per altri versi di puro divertimento, un tuffo rigenerante all'interno della cultura pop del tempo, dove i Beastie Boys liberati dalla morsa di Rick Rubin e coadiuvati da i Dust Brothers creeranno quello che potremmo definire Rap d'avanguardia. Esempio folgorante è il brano B-Boy Bouillabaisse formato da nove parti distinte ma arditamente collegate tra loro, dove ritroviamo un sample (tanto per tornare a parlare di citazioni) preso da Are you experienced? di Jimi Hendrix . Il sample in questione è l’intro nel brano originale ma, messo in loop e ripetuto, diventerà parte centrale del nuovo brano.
I Beastie Boys fanno propria quella pratica classica di tutto l'Hip Hop, ossia quella di selezionare e conferire massima attenzione agli intro e agli stacchi soprattutto ritmici. Un album cardine, decisivo nella sua capacità di ridefinire i confini e gli spazi di tutta la musica Hip Hop ed Electro a seguire.
E pensare che il disco alla sua uscita era passato inosservato...
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